A guerra finita i problemi della società e delle istituzioni erano notevoli, e anche la comunità mombellese ne risentiva. Era necessario dare nuovi stimoli, nuove motivazioni alla gente e soprattutto ai giovani ed alle loro famiglie. Il novello parroco Don Paolo Ottolina, successore di don Ernesto Redaelli, si mise a lavorare in questa direzione:
Tra le chiacchere di paese che circolavano quando nacque il proposito di realizzare le nuove strutture parrocchiali vi era anche il seguente “...Il signor Parroco vuol costruire un cinema per far dei soldi...” subito corrette con “…non si costruisce un cinema ma l'oratorio, che non è soltanto un luogo di divertimento ma innanzitutto un luogo di preghiera e di educazione cristiana...”. Queste e altre motivazioni si sono sviluppate e ripetute da parte del parroco promotore dell'iniziativa: “...tra le diverse attività previste nelle opere spicca la realizzazione della Sala del Teatro...”
Dopo un anno di lavori magistralmente diretti nei minimi particolari dal signor Enrico Polesel e sotto la super visione della commissione parrocchiale, il giorno 16 Dicembre 1951 la struttura comprendente anche il cinema teatro venne inaugurata. Dalle parole del Parroco “...una ambiente accogliente e signorile, con illuminazione e riscaldamento razionale, ampi tendaggi di velluto mascherano gli accessi e le porte di sicurezza; atrio maestoso con bar, palcoscenico dotato di attrezzatura modernissima con ampia possibilità di movimento, di giuochi di luce e di sistemazione scenica e cabine per gli artisti: moderno impianto per proiezioni cinematografiche, all'avanguardia per i tempi attuali....” e continua “.....tutto l'insieme fa sì che la sala con capienza di 354 posti oltre 30 su palchetti, sia in grado di assicurare alla popolazione mombellese periodici spettacoli moralmente garantiti, in ambienti che nulla hanno da invidiare, non solo alle sale della zona ma anche a molte delle città (n.d.r. Cinema Impero Varese)...”
In questi primi anni di attività sono stati rappresentati parecchi spettacoli, dall'opera lirica all'operetta dalla prosa alla musica, anche a livello professionistico, il tutto rigorosamente dal vivo, allora era impensabile parlare di musiche registrate o di play back. Per la cronaca si sono rappresentate opere liriche: dalla Traviata alla Cavalleria Rusticana, dai Pagliacci alla Lucia di Lammermur. E le operette: La vedova Allegra, Il Paese dei Campanelli, senza dimenticare i concerti vocali e strumentali di musica classica. Citare i personaggi noti o meno che si sono esibiti sulla ribalta del Franciscum è quasi impossibile perché si correrebbe il pericolo di citarne alcuni e dimenticarne altri anche perché allora non era abitudine tener aggiornati i verbali.
Sono state proiettate delle ottime pellicole di grande e discreto successo sfondo religioso, storico di avventura e attualità. S’è pure sperimentato per qualche anno il cineforum, per la verità con scarso successo di pubblico. Tanto da sospendere la programmazione.
Nel 1973 a don Paolo subentra il nuovo parroco Don Mario Turati, e con l'arrivo della più giovane guida della parrocchia ci si rimbocca subito le maniche nel rivalutare l'ambiente sia con una ristrutturazione fisica che con una programmazione mirata alla formazione e crescita dei giovani mombellesi. Si considera pertanto anche interventi di manutenzione per il Franciscum, in quanto; l'impianto luce della sala verrà completamente rinnovato e inquadrato, l'imbiancatura sarà totale, il pavimento della sala e del palco rimessi a nuovo, sostituzione della vetusta macchina del cinema con una a passo ridotto, pulizia e lavaggio dei tendaggi. Scriveva Don Mario “...considerare il Franciscum uno strumento, oggi ancora più importante di ieri, di azione pastorale. E se il primo obiettivo dell'azione pastorale è la formazione della Comunità, il Franciscum deve essere adoperato per fare nascere e crescere la comunità cristiana mombellese. Nella sala parrocchiale allora c'è posto per il teatro per il cinema per il dibattito per il canto per la conferenza per la musica, per ogni attività culturale ma in una prospettiva originale e propria, che è quella critica, educativa, formativa di una mentalità cristiana moderna…”
Nel 1978 il fondatore don Paolo Ottolina termina la sua missione terrena lasciando alla comunità di Mombello il compito di sostenere i principi che lo animarono trent'anni prima all'edificazione del Teatro Franciscum. Ed è proprio sul finire degli anni 70 che, con le rinnovate energie umane e materiali viene dato maggiore impulso alla organizzazione di spettacoli teatrali. Inizialmente si tratta di singole rappresentazioni sparse nell'arco dell'anno, in seguito si arriva ad una collocazione ben definita nel mezzo del periodo autunnale. Nasce così anche la compagnia teatrale dei Giovani Mombellesi, venne proposta, anche in funzione delle precedenti esperienze, la rassegna teatrale “Novembre a Teatro” Si programmò la tombola dell'Epifania, ma soprattutto venne alla luce il Palio di Santa Maria di Corte che consisteva in una gara di rappresentazioni teatrali da parte delle Frazioni del paese destinato a diventare negli anni un appuntamento fisso nel mese di Febbraio di ogni anno. A causa del diminuito interesse per le rappresentazioni cinematografiche a causa del diffondersi delle videocassette si investi principalmente nel discorso teatro con discreti risultati. In seguito al positivo riscontro di pubblico si è provato ad inserire nel programma, commedie in dialetto delle varie regioni, alcune compagnie partecipanti sono state: Caino e Abele di Cremona, una compagnia vicentina che ha proposto Goldoni, compagnie ticinesi.
Si realizzano intanto nuovi interventi di manutenzione tra i quali spiccano la nuova porta di ingresso a norma di legge, la revisione dell'impianto di riscaldamento e aereazione, migliorie nelle attrezzature tipo impianto luce e sipari, tutti interventi per adeguare la struttura alle nuove esigenze che di anno in anno si presentano indispensabile per consentire lo svolgimento delle attività organizzate nel salone. Per adeguarsi alle moderne tecnologie viene acquistato un videoproiettore per molteplici usi, non ultimo per la visione dei filmati anche amatoriali (di campeggi, vacanze oratoriane, pellegrinaggi ecc.) proprio nel salone Franciscum.
Nella primavera del 2000 si propongono dei varietà musicali, si inizia a notare un certo disinteresse per lo spettacolo musicale e un crescente interesse per le commedie in prosa soprattutto in dialetto da notare comunque che è stata molto apprezzata l'esibizione al Franciscum degli emergenti “Fichi d'India” anche sa hanno suscitato alcune polemiche sulla leggerezza dei testi.
Considerato che, come espresso in precedenza negli anni d'inizio della attività del Cinema Teatro Franciscum non erano tenuti verbali delle programmazioni effettuate ma si scriveva esclusivamente sui bollettini parrocchiali difficilmente recuperabili; si è comunque in grado di affermare che mediamente venivano effettuati almeno 35 (trentacinque) appuntamenti ufficiali comprensive di teatrali, impegni di tipo parrocchiale, oltre conferenze, incontri decanati e le varie giornate non ufficiali dovute a: prove palio, prove compagnie teatrali, allestimenti scenici, manutenzioni ordinarie,